Come fare per.. Servizi Penali


riparazione per ingiusta detenzione
DOVE

Corte d’Appello –Ruolo generale Penale - piano 7° stanze 34- 36

Orario: da lunedì a venerdì 8,30 – 13,30 – sabato 9 -12.

COS'E'

Chi è  stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere ed è  stato poi, all’esito del procedimento penale,  prosciolto con sentenza di assoluzione diventata irrevocabile, ha diritto a ricevere un equo risarcimento del danno subito.
 (e anche nel caso di sentenza di non luogo a procedere e di provvedimento di archiviazione).
Stesso risarcimento spetta nei casi in cui la custodia cautelare sia stata applicata illegittimamente, ossia a:
- chi ha patito ingiustamente carcerazione per effetto di un ordine di esecuzione erroneo;
- chi ha subito custodia cautelare in carcere sulla base di un provvedimento emesso o mantenuto in mancanza delle condizioni richieste dalla legge, sia in caso di successiva assoluzione che di condanna.
Inoltre, chi è stato  licenziato dal posto di lavoro che occupava prima della custodia cautelare e per tale causa, ha diritto di essere reintegrato nel posto di lavoro se viene pronunciata in suo favore sentenza di assoluzione, di proscioglimento o di non luogo a procedere ovvero viene  disposta l’ archiviazione.

CHI

La persona che ha subito l’ingiusta detenzione o, nel caso di decesso,  il coniuge, i discendenti e gli ascendenti, i fratelli e le sorelle, gli affini entro il primo grado e le persone legate da vincolo di adozione con quella deceduta.
 La parte che si trovi nelle condizioni di reddito previste dalla legge può chiedere il patrocinio a spese dello Stato.

RIFERIMENTI NORMATIVI

artt. 314 - 315 - 629 c.p.p. art. 102 disp.att. c.p.p.
Art. 5 comma 5 convenzione diritti uomo

COME

Il ricorso  deve essere proposto  (a pena di inammissibilità) entro due anni dal giorno in cui la sentenza di assoluzione o condanna  è diventata definitiva alla Corte d’Appello nel cui distretto è stata pronunciata la sentenza .
Deve essere depositato o dall’interessato o da legale munito di procura speciale.

 L'interessato deve presentare in cancelleria:
- la domanda di riparazione del danno per ingiusta detenzione da lui sottoscritta, eccetto il caso di procura speciale.
- la sentenza di assoluzione con l'attestazione di irrevocabilità;
- fotocopia del documento di riconoscimento e codice fiscale;
- la documentazione del processo di riferimento (ad es. le dichiarazioni rese al Giudice Indagini Preliminari (G.I.P.) o al Pubblico Ministero (P.M.).

L’istanza va presentata in originale completo degli allegati e 4 copie senza allegati.

Tutti i documenti a corredo dell'istanza possono essere depositati in carta semplice e per la loro richiesta non è dovuto alcun diritto di cancelleria.
 Si applicano le norme per la riparazione dell’errore giudiziario.

Ogni comunicazione o richiesta in merito al pagamento della somma dovrà essere indirizzata a: "Ministero dell'Economia e delle Finanze – dipartimento dell'Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del Tesoro – Serv. Centr. Per gli AA. GG. e la Qualità dei Processi e dell'Organizzazione – responsabile sig.ra Lofaro -via Casilina, -00182 Roma". Ufficio XIV 06-47615451 fax 06-47615155

 

N.B.

La Corte di Giustizia di Strasburgo (sentenza 9 giugno 2005 ricorso 42644/02) ha richiesto una modifica dell’art. 314 c.p.p. che ammette l’indennizzo per ingiusta detenzione solo se l’imputato è assolto, se è disposta l’archiviazione del caso o il non luogo a procedere o se, in caso di condanna, la custodia cautelare è stata disposta in assenza di gravi indizi di colpevolezza o per reati per i quali la legge stabilisce una reclusione superiore a tre anni. Per la Corte si tratta di previsioni restrittive perché l’art 5 comma 5 della convenzione prevede in ogni caso di illegittima restrizione il diritto ad una riparazione.

INOLTRE

Il limite massimo di risarcimento per aver patito un'ingiusta permanenza in carcere, ammonta a  € 516.456,90).
 La riparazione per ingiusta detenzione si distingue dalla riparazione derivante dalla commissione di un errore giudiziario:
- la riparazione per ingiusta detenzione si riferisce alla detenzione subita in via cautelare prima dello svolgimento del processo e quindi prima della condanna eventuale,
- la riparazione dell’errore giudiziario presuppone invece una condanna a cui sia stata data esecuzione e un successivo giudizio di revisione  instaurato – dopo una sentenza irrevocabile di condanna -  in base a nuove prove o alla dimostrazione che la condanna è stata pronunciata in conseguenza della falsità in atti.   Chi  viene prosciolto in sede di revisione può chiedere un  risarcimento commisurato  alla durata della pena espiata e alle conseguenze personali e familiari della condanna.